3.10.09

Olimpiadi 2020: inizia la corsa Venezia - Roma

Roma 2020, se po’ ffa’. La decisione presa ieri a Copenaghen dai delegati del Cio di assegnare i Giochi Olimpici 2016 a Rio de Janeiro e non a Madrid, che glieli ha contesi fino all’ultimo, apre le porte a una possibile candidatura di Roma all’edizione successiva. Una doppietta europea (Londra 2012-Madrid 2016) avrebbe infatti reso improbabile, per i criteri geopolitici che governano queste assegnazioni, una terza Olimpiade nel vecchio continente. Così, invece, nulla osta. Canta «forza Brasile» per primo il sindaco Gianni Alemanno, che sposa subito l’idea del presidente del Coni: «Credo che Petrucci abbia fatto bene a manifestare un interesse per l’Italia e credo che Roma debba avanzare la propria candidatura per i Giochi del 2020. Dopo più di mezzo secolo dalle fantastica edizione del 1960 possiamo sognare di portare gli anelli olimpici nella capitale d’Italia». D’accordo con lui anche il presidente della Regione Piero Marrazzo: «Sono certo che un lavoro in comune possa rendere questa, una candidatura molto forte e vincente». Il rischio però è ora quello di un derby fratricida. Malgrado l’appello di Alemanno («chiedo a tutto il Paese di compattarsi attorno alla scelta di Roma, città naturalmente olimpica») si è già fatta avanti anche Venezia, per voce del sindaco Massimo Cacciari. E così rischia di riproporsi quella sfida Roma-Veneto che proprio ieri nel rugby ha visto vincere i secondi: Treviso è infatti stata preferita a Roma per la seconda franchigia italiana alla prossima Celtic League, che per la prima volta vedrà impegnate anche sue squadre del nostro Paese. Uno schiaffo che è stato maldigerito nella capitale, al punto che il delegato allo Sport del Campidoglio, Alessandro Cochi, è giunto a ipotizzare di «ridiscutere la destinazione dello Stadio Flaminio quale casa del rugby». Sarà una vendetta a cinque cerchi per la Città eterna? (Giornale.it) L'idea di una candidatura di Venezia e dell'area metropolitana del Nord Est ad ospitare le Olimpiadi del 2020 è stata annunciata con una dichiarazione all'Ansa dal sindaco Massimo Cacciari, dal governatore del Veneto Giancarlo Galan, dal vicepresidente e assessore al Turismo regionale Franco Manzato e dal presidente di Confindustria Veneto Andrea Tomat. «Venezia è una città-icona unica nel mondo e gode di una riconoscibilità universale. Le Olimpiadi sono il più grande evento internazionale e promuovere ed organizzare i Giochi nel 2020 permetterebbe alla città e all'intera area metropolitana oggi rappresentata dal triangolo Venezia, Padova e Treviso di accelerare i numerosi progetti di riqualificazione e rilancio, che da anni riempiono l'agenda delle Istituzioni di questo territorio», ha dichiarato Cacciari, appena appreso della vittoria di Rio de Janeiro alla riunione del Cio a Copenaghen. La sconfitta in finale di Madrid, unica candidata europea per il 2016, sancisce così la possibilità concreta del ritorno dei Giochi estivi in Europa. Ancora il sindaco di Venezia: «Avremmo poco meno di 4 anni di lavoro per tentare di riportare in Italia le Olimpiadi a 60 anni da Roma 1960. Ritengo che possa essere opportuno valutare nel dettaglio con attenzione - insieme a Regione, Amministrazioni locali e operatori economici - la fattibilità infrastrutturale, la copertura finanziaria e gli aspetti organizzativi di un evento di tale portata». La concorrenza di Roma. Ma anche la capitale sta pensando ai Giochi. La candidatura veneta rischia di avere in casa il nemico o uno dei nemici più difficili da battere. Gianni Alemanno, sindaco di Roma, ha già fatto sapere quale sia il proprio orientamento: «La scelta di Rio de Janeiro come sede delle Olimpiadi del 2016 apre una grande possibilità per l'Italia e per Roma, per la successiva edizione del 2020. Credo che il presidente Petrucci abbia fatto bene a manifestare un interesse per l'Italia e credo che Roma debba avanzare la propria candidatura per i Giochi del 2020». «Dopo più di mezzo secolo dalle fantastica edizione del 1960 possiamo sognare di portare gli anelli olimpici nella capitale d'Italia», ha aggiunto Alemanno. L'appoggio del governatore In ogni caso, su Venezia 2020 il Veneto pare compatto fin dall'inizio. «Il Nord Est è il motore economico del Paese e un laboratorio di innovazione socio-culturale, oltre che la Regione che più ha contribuito al medagliere olimpico italiano nelle ultime edizioni dei Giochi, a conferma del grande patrimonio sportivo della nostra terra», dice il presidente del Veneto Giancarlo Galan, che aggiunge: «Venezia 2020 potrebbe rappresentare un progetto strategico per lo sviluppo infrastrutturale dell’intera regione, che potrebbe cogliere una grande occasione per esprimere e presentare al mondo intero il grande potenziale delle sue eccellenze in ogni campo». A Galan fa eco Franco Manzato, vice presidente e assessore al Turismo del Veneto: «L’ipotesi di candidare Venezia e con lei il Nord Est ad ospitare i Giochi Estivi nel 2020 costituisce un’irripetibile opportunità di marketing territoriale e di promozione della nostra articolata e insuperabile offerta turistica». Imprenditori pronti «Gli imprenditori veneti hanno da tempo messo l’accento sull’esigenza di rilanciare gli investimenti e i progetti infrastrutturali per garantire la competitività delle imprese del territorio e facilitare l’uscita dalla crisi attuale», dichiara Andrea Tomat, presidente di Confindustria Veneto. «Le nostre imprese si rendono conto che la sfida dei Giochi Olimpici a Venezia nel 2020 potrebbe fungere da catalizzatore di una serie di processi virtuosi in campo economico e di ripresa stessa di fiducia da parte dei consumatori, come insegnano le esperienze olimpiche pregresse. Ecco perché Confindustria Veneto appoggia l’iniziativa di avviare una seria analisi sulla candidatura». Il Gruppo di Lavoro Venezia2020 avrà sede negli uffici della Regione, a Mestre, e sarà coordinato da Federico Fantini, direttore del Master in Strategie per il Business dello Sport - organizzato dal Gruppo Benetton, in collaborazione con università Ca' Foscari Venezia. Venezia2020 inizierà a lavorare nei prossimi giorni con l’obiettivo di avviare la raccolta di dati e una serie di analisi per verificare la fattibilità concreta di una candidatura ufficiale di Venezia, partendo da un approccio «intelligente, innovativo e contemporaneamente compatto, ma distribuito» allo sviluppo della piattaforma impiantistica richiesta dall’evento, puntando ad una legacy sostenibile nel tempo, sia sotto il profilo ambientale che quello economico-finanziario. La decisione finale dovrebbe essere comunicata entro il 2010 al Coni, che ha la responsabilità istituzionale di presentare al Cio l’eventuale città italiana candidata e che sembra essere fortemente intenzionato a promuovere un progetto italiano per riportare la Torcia Olimpica nel nostro Paese nel 2020, come indicato anche dagli orientamenti espressi dal Governo in varie sedi ufficiali negli ultimi mesi. (corriere.it)

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